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I brani di Natale che non possono mancare nella vostra collezione. O forse sì

Judy Garland interpreta Have Yorself A Merry Little Christmas

Viaggio nell’Olimpo delle canzoni di Natale che hanno fatto (chi più chi meno) la storia.

C’è forse una festa dell’anno ricca di brani musicali come il Natale? Dagli spot televisivi che hanno inondato le case di tutto il mondo di note e testi a scopo puramente pubblicitario, oggi quasi legati più a un brand che al messaggio limpido, originario, che il 25 dicembre vorrebbe trasmettere, ai brani che i grandi della musica hanno reso eterni per il loro forte valore storico. E poi c’è la via di mezzo, quelle canzoni che da grandi, immense, trascinate dal piccolo schermo sono oggi lì ad uso della massa.

Un Natale dance, meglio rock and roll

Di certo viaggiano, gli uni, gli altri e gli altri ancora su distinti generi musicali, e anche per questo forse piacciono un po’ a tutti. Come quelli più “ballabili”, esempio principe Last Christmas, testo scritto e interpretato dagli Wham! che ripercorre una trama calata negli anni Ottanta, più fittizia però che rispecchiante la verità. I mitici anni Ottanta, in realtà, gli Wham! in Last Christmas gli hanno solo abbozzati a matita, illudendo da una parte ma facendosi precursori del 2000 dall’altra (i suv in arrivo nella parte iniziale del video quasi riprendono scene di quotidiana normalità dei giorni nostri). Brano natalizio certo, anche se la sua narrazione di fondo può essere trasferita tranquillamente a qualsiasi altra stagione dell’anno. C’è invece un chiaro gusto di Natale nell’atmosfera che avvolge la storia cantata da George Michael, basti ascoltare la prima volta il testo, senza guardare la clip, immerso candidamente nelle note di Last Christmas, traduzione semplice e intuitiva.

Last Christmas degli Wham!
Last Christmas degli Wham!

Nata anche per essere ballata è senza dubbio All I Want For Christmas Is You. Un testo ritmato come in nessun altro brano di Natale; rispetto ai classici di sempre un modo diverso, certamente più dance, di augurare Merry Christmas: Mariah Carey ha fatto centro; dal 1994 ad oggi, ogni dicembre è canzone in cima a tutte le hit. E i numeri parlano chiaro: dance piace, tanto che dalla sua nascita al 2013, All I Want For Christmas Is You (traduzioneha contato ben cinquanta milioni di royalties. Con la brava Mariah Carey, Christmas, il Natale è diventato ancor più mix allegro e popolare in ogni angolo del pianeta.

E poi c’è il brano dei brani, Jingle Bell Rock, prima traccia della grande raccolta di Natale che si fa ballare. Il rock and roll trasportato in pieno inverno, perché in fin dei conti è genere che sta bene su ogni vestito, che sia estate o che fuori cadano dolci fiocchi di neve su strade, case, montagne e colline. È canzone che unisce dal 1957, incisa in studio e pubblicata da Bobby Helms, divenuto famoso al grande pubblico grazie proprio a questo brano di Natale. Nel corso dei decenni successivi, la canzone Jingle Bell Rock è diventata un classico delle festività a ridosso del 25 dicembre. Molti noti artisti hanno griffato la versione originale di Jingle Bell Rock (testo) con il loro tocco artistico, contribuendo a costruire una vera e propria collezione di cover, alcune delle quali in più occasioni è rientrata nelle prime posizioni delle classifiche di vendita in molti paesi.

Storie di plagi e confusione

Dei brani più a sfondo storico, si ricorda ogni anno Happy Xmas (War Is Over) di John Lennon, canzone di Natale nata nel 1971. Non molti sanno però che di storico Happy Xmas (testo) ha dell’altro: semplicemente la ballata alla quale si ispira, Stewball (conosciuta anche come Go ‘Way F’om Mah Window), interpretata da un vasto numero di artisti. Un plagio secondo alcune voci critiche, perfettamente riuscito aggiungiamo noi. Merito di quel genio di John Lennon: Christmas più war, Natale più guerra (che però con le feste finisce, dà spazio alla tregua) ha sconfitto il cavallo da corsa ubriaco narrato nel testo folkloristico di inizio anni ’60. Un successo. E proprio per questo John e Yoko vanno perdonati, perché non è da tutti imitare la Gioconda e alla fine fare addirittura meglio.

Yoko Ono e John Lennon, autori del testo Happy Xmas (War is over)
Yoko Ono e John Lennon, autori del testo Happy Xmas (War is over)

C’è chi plagia, e vince, e chi sfrutta un errore storico per cavalcare il proprio successo, darne ancora più risalto. Laura Pausini, ad esempio, sa di certo che Oh Happy Day (testo) con il Natale non ha praticamente nulla a che fare, se non quel filo conduttore che negli anni Ottanta una nota Azienda di spumanti ha deciso di creare, proponendo il brano come tappeto di un proprio spot. Così su youtube Oh Happy Day è affiancato quasi sempre a immagini innevate, camini accesi e renne che svolazzano in cielo alla ricerca della prossima meta. Con i suoi accordi, Oh Happy Day è diventato erroneamente un cult delle festività natalizie in tutte le tradizionali collezioni musicali da far trovare sotto l’albero.

Natale d’ispirazione Jazz made in USA e le radici inglesi

I più classici sono gli americani. Il loro Natale, fin dai primi anni del XX secolo è accompagnato da una colonna sonora dalle sfumature magiche. La voce è The Voice. La canzone è Santa Claus Is Coming To Town, che oltreoceano udirono (e apprezzarono) per la prima volta durante la sfilata di Macy’s del Giorno del Ringraziamento nel 1934. Venne interpretata all’esordio da Eddie Cantor, nome d’arte di Edward Israel Itzkowitz, comico, attore e sceneggiatore newyorkese, star radiofonico e della prima tv a stelle e strisce. Ma fu con Frank Sinatra che quelle semplici parole – Babbo Natale arriva in città – risuonarono ancora più emozionanti in tutti i continenti, dall’Asia all’Europa. E oggi la canzone Santa Claus è imitata, ma in realtà inimitabile, da molti artisti ogni anno.

L'album "Have Yourself A Merry Little Christmas" di Frank Sinatra
L’album “Have Yourself A Merry Little Christmas” di Frank Sinatra

Quel fenomeno di Sinatra ha lasciato il segno anche su un altro spartito natalizio, quello di Have Yourself A Merry Little Christmas (testo), che come d’incanto ha acceso il calore natalizio all’ombra della statua della libertà già nel 1944, dalla voce di Judy Garland, ai più conosciuta per aver interpretato Dorothy nel 1939 nel film “Il Mago Di Oz”, madre di Liza Minelli, e che regalò al mondo un’interpretazione da brividi nella pellicola Meet Me in Saint-Louis, Incontriamoci a Saint-Louis. Il connubio Frank Sinatra Christmas è soprattutto questo, ancora prima della Garland. O meglio, il connubio Frank Sinatra Christmas Songs, come direbbero gli americani. The Voice incise il brano di Natale per ben tre volte, nel 1947, nel 1957 e nel 1963.

Spostandoci da un continente all’altro, nato in Gran Bretagna nel 1500, il brano di Natale che arriva più da lontano è We Wish You A Merry Christmas (testo). Canzone che ha unito intere popolazioni, ha origini nell’Ovest dell’Inghilterra, dove venne appunto creata e resa eterna. Nel ‘900 ricevette una vera e propria consacrazione, dapprima “rapita” dalla mente di Barry White, che ha contribuito, attraverso il proprio stampo artistico, a rendere quelle semplici parole, “Merry Christmas”, la canzone più popolare del Natale. Messaggio semplice, Buon Natale in allegria, testo, quello raccolto da White, che ha profonde e significative radici: è legato a una leggenda secondo la quale Cindy, Ollie e Ted, tre ospiti dell’orfanotrofio di Harmony, non sapendo come ringraziare gli abitanti della città per alcuni doni che avevano ricevuto in occasione delle feste, un giorno, grazie all’irresistibile voglia di suonare di Cindy, inventarono una bellissima canzone. Il regalo più bello.

L’ultimo Natale dei giorni nostri

I recenti brani di Natale non trasmettono quello stesso fascino che ha arricchito i brani del passato. È evidente in ogni parte del mondo. Da generi pop, al rock, ad altre sfumature, non c’è competizione alcuna che si regga in piedi. Ci sono poi brani decisamente poco famosi che sfruttano la parola “Natale” per consolidare la propria presenza nel panorama musicale dei nostri tempi. Altri che hanno cercato di farsi spazio senza però trovarne. È Natale (testo) di Mina, ad esempio, ha segnato l’esordio a tinte bianco-rosse e infiocchettato della cantante lombarda ma non di più. Non ha convinto, non ha scalato le classifiche, né nel 1988 né negli anni successivi. Come il brano È Natale anche quello meno natalizio dei Subsonica, dedicato a un amico scomparsi. Il titolo riprende la festa del 25 dicembre ma lì appena la sfiora: Coriandoli a Natale (testo). Coriandoli a Natale è stata pubblicata nel 2006 come primo singolo dell’album Terrestre live e varie altre disfunzioni, etichetta Virgin Records. Grande il successo ottenuto dal gruppo torinese in Italia, meno per quanto riguarda il brano. Il testo dei Subsonica racconta della scomparsi di Gigi Restagno: la sua assenza – qui il significato della canzone – è stata una cosa talmente fuori dal comune per la band, proprio come la presenza dei coriandoli a Natale.

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ultimo aggiornamento: 14 Novembre 2016 19:21

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